Pemio Nazionale di Poesia e Narrativa dedicato alla Bicicletta e al suo mondo

Illustrazioni d'autore per gli antologizzati: Maria Cristina Marsili e Miguel Soro Garcia, gli artisti della V edizione



Come in ogni edizione, i partecipanti le cui opere saranno selezionate per l'Antologia riceveranno, oltre all'eventuale premio istituzionale o speciale assegnato, una stampa in alta qualità, numerata e autografata dall'autore - e prodotta in numero limitato di esemplari - dell'illustrazione esclusiva realizzata per Il Bicicletterario da uno dei due artisti 'donatori', diversi di anno in anno.
E' la volta di Maria Cristina Marsili per le sezioni 'bambini' e 'ragazzi' e di Miguel Soro García per gli adulti: due illustratori di spiccato talento che hanno, ognuno a proprio modo, un particolare rapporto con la bicicletta.

Ringraziamo ancora una volta coloro che li hanno preceduti:

Makkox e Rosaria Cefalo per la I edizione;
Rocco Lombardi e Marilisa D'Angiò per la II;
Alessandro 'Martoz' Martorelli  e Cristina Adipietro per la III;
Sualzo e Alessia Sagnotti per la IV,

che hanno prodotto le magnifiche tavole già andate in premio: pezzi unici, che soltanto poche persone al mondo possiedono! Un piccolo tesoro che consigliamo di conservare con cura e in bella vista, un tocco prezioso per la casa, lo studio o l'ufficio... 


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Andiamo quindi a conoscere i maestri d'arte di questa nuova edizione de Il Bicicletterario...


Il Bicicletterario con Miguel Soro a La Valentiniana 2018
Miguel Soro García - il nome non lascia adito a dubbi: Spagna, Valencia per essere precisi.
Anni 42, oggi, ma è dall’età di 9 che nasce in lui una bellissima e intensa passione:
il ciclismo, dilettantistico prima, professionistico poi.
"All’età di 9 anni i miei zii mi comprarono una bicicletta. Da quel momento la passione si è fatta sempre più forte. Correvo nella categoria Juniores, e quelli sono stati i miei anni migliori. Ho vinto il campionato spagnolo di ciclismo con la squadra Vuelta Ala Safor. Sono stato parte della squadra del mondiale in Ecuador nel 1994...″ 
(da un'intervista rilasciata a Lisa Bartali per il blog Biciclettami.it)


Andava forte, Miguel, le volate erano la sua specialità. Ha dunque alle spalle - anzi: nelle gambe - migliaia di chilometri di strade percorse in sella a una bici.


Poi, un bel giorno, decide di lasciare un suo segno non solo sulla strada: è la tela il luogo da lui scelto per far rivivere la sua bicicletta da corsa, forse perché l’arte può portarti ovunque, proprio come la bici. "Il ciclismo ha insegnato a Miguel tre parole chiave per guardare sempre avanti: perseveranza, lavoro e sforzo; guardare avanti per raggiungere gli obiettivi desiderati, gli stessi obiettivi che ha già assaporato nei suoi anni amatoriali e professionali da ciclista" (Vincent Soriano).

Il ritratto di Luciano Berruti realizzato per L'Eroica
Collage emozionanti nascono da ritagli di giornali, immagini di ciclismo storico e parole che cercano spazio tra un pedale e una maglia di lana carica di tutta la fatica degna dei più Grandi. Il tutto amalgamato dal suo tocco di spatola, deciso come il passo di un grimpeur, eppure delicato, profondo ed evocativo come i versi di una poesia di Neruda. Uno stile personalissimo, che ha fatto il giro delle grandi manifestazioni ciclistiche, non ultima la celeberrima Eroica, che, salutando la sua compianta icona di sempre, Luciano Berruti, ospita il ritratto che Miguel - che era anche suo amico - ne ha splendidamente realizzato.


Ritratto di Alessio Berti,
giurato de Il Bicicletterario
Anche lui, con la sua peculiare tecnica, unisce parole e bicicletta, proprio come Il Bicicletterario. Ed è tra i suoi quadri in mostra e le sue pedalate ciclostoriche - ne frequenta svariate proprio in Italia - che lo abbiamo conosciuto: il sorriso di un amico di vecchia data, l'abbraccio di un familiare, l'allegria di ritrovare chi sente simile a sé, anche dopo mesi e mesi, o anche anni, senza essersi visti.


Francia, Canada e Italia hanno visto esposti i suoi quadri, e per chi non ha potuto goderne dal vivo, rimandiamo alla gallery del suosito:

Dice di lui lo scrittore ed ex-ciclista Paolo Alberati: "(...) Sapiente e capace di raccontare con tratti impressionistici (...) le facce rigate e rugose dei ciclisti di epoche in bianco e nero. (...) Come quando (...) a scrivere di ciclismo è uno che questo sport e mestiere lo ha sudato in gara accanto ai campioni: quei racconti sanno un po’ più di fatica vera, di sfida, di cose che altri fuori dal gruppo non saprebbero e non potrebbero raccontare. Ecco, i quadri di Miguel raccontano questo ciclismo, quello vissuto da dentro e Miguel dentro quell’atmosfera sa catapultarti mentre ammiri l’intreccio dei colori, lo stile asciutto delle forme, il viso rugoso del suo ciclismo" (da un articolo apparso sul sito del Museo del Ciclismo del Ghisallo).




Maria Cristina Marsili è nata a Roma il 12 febbraio 1971, giorno in cui è nata anche la sua  passione per il disegno.


Nel 2006 consegue a pieni voti l’Attestato di Specializzazione Professionale come Illustratrice alla Scuola Internazionale di Comics.


Partecipa ai concorsi di illustrazione indetti da:

- Accademia Pictor di Torino - nelle edizioni del 2004 “Gatto con gli stivali” e del 2008 “La Sirenetta” ottenendo la selezione delle illustrazioni per la mostra;
- Scarpetta d’oro - nelle edizioni “Scarpe in viaggio” del 2004 ottenendo la selezione per la mostra e la pubblicazione nel catalogo, e “Europa in cammino” del 2007 vincendo il primo premio e la pubblicazione delle illustrazioni per il libro Un volo per la terra (2008).
 
Nel 2017 illustra il libro di Tullio Berlenghi Alle colonne d’Ercole, edito da deiMerangoli, con delle stupende tavole che, di fatto, costituiscono il valore aggiunto del volume (ne trovate una nostra recensione qui, con nota dedicata alle illustrazioni...).

Non c'è dubbio che la bicicletta sia per lei qualcosa di speciale e allora le abbiamo chiesto di raccontarci perché:

"Ai miei tempi i giocattoli si desideravano per giorni, mesi, in questo caso per anni.

Avevo quindici  anni quando decisi di rompere il salvadanaio sperando di riuscire a coronare il mio sogno: comprare la bicicletta amaranto che guardavo sempre esposta nella vetrina di un negozio disordinato e polveroso del mio quartiere. “Ecco le ottantamila lire, voglio quella bicicletta!”. Tornai a casa con la mia bicicletta, ero emozionatissima.

Salire in sella e manovrare il manubrio era come salire su un’astronave, cambiare il punto di vista, la prospettiva. Scoprire che i soliti luoghi e i soliti spazi erano ora mondi nuovi. Gli occhi erano ben aperti, come fari, pronti  a mettere a fuoco tutto ciò che fino ad allora mi era nascosto.

Sono passati più di trent’anni ed è così che
ancora mi sento quando salgo sulla mia bicicletta: un’astronauta."


M. Cristina Marsili
+39 339 6703116







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