Pemio Nazionale di Poesia e Narrativa dedicato alla Bicicletta e al suo mondo

La Giuria della VI edizione de Il Bicicletterario



Come di consueto, la composizione della Giuria de Il Bicicletterario, di edizione in edizione subisce qualche cambiamento: resta la caratteristica della varietà di estrazione dei diversi componenti e, di conseguenza, la variegata gamma di esperienze su cui il giudizio finale delle opere in concorso sarà basato. Riconoscerete alcuni dei giurati, ne conoscerete di nuovi. Il prestigio è assicurato dalle rispettive storie personali, che fanno da garanzia per la serietà, obiettività, correttezza del risultato.

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A tutti coloro che si sono avvicendati nel corso degli anni in questo delicato e preziosissimo ruolo, vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, per la generosità, la disponibilità e l'umanità dimostrata in ogni occasione.
Ricordiamo che, come sempre, tutte le opere che giungono in Segreteria (bicicletterario@gmail.com) vengono smistate in forma tassativamente anonima ai vari membri della Giuria, che qui siamo orgogliosi di presentare, in ordine meramente alfabetico.

I Giurati, in ordine alfabetico per cognome:

Alfonso Artone, scrittore. Ha pubblicato il romanzo giallo Gli angeli di Rock Castle (Il filo, 2009) e la sua seconda opera Mondo senza tempo (GDS, 2013), è un e-book. Coautore della rappresentazione teatrale La Linea Gialla, è anche coautore, insieme al padre Dino, di Minturno è Traetto: tradizioni, storia, arte e folklore (Armando Caramanica, 2014). È un masser che ha partecipato a più di qualche Critical Mass, insieme a due dei suoi figli e normalmente, per recarsi al lavoro a Roma, porta con sé sul treno la sua bici pieghevole. I personaggi dei suoi romanzi usano la bicicletta anche in mondi futuri, profeticamente.

Alessio Berti, veneto di Padova, è un educatore (servizio psichiatrico, diagnosi e cura) ma è anche un pioniere delle rievocazioni del ciclismo d'epoca: questa passione lo ha portato ad essere uno dei pilastri de L'Eroica - Cicloturistica storica su strade prevalentemente sterrate, nata a Gaiole in Chianti nel 1997, di cui cura lo spazio social. Scrive di uomini in bicicletta e lo fa soprattutto attraverso Cyclemagazine.eu - per il quale cura un interessante blog - e la compagnia teatrale AlLadro, di cui è fondatore, autore e attore. "Naturalmente i miei racconti parlano di uomini che hanno fatto la storia del ciclismo", con storie che vanno dal primo Novecento fino agli anni '70. "Insomma, mi piace raccontare la bicicletta e mi piace chi la racconta". Potete trovarlo in giro per le Ciclostoriche a pedalare e raccontare. Cliccando qui potrete ammirare la sua personale galleria di lavori. Ma ne organizza anche una, di ciclostoriche, a Cittadella (PD): La Via dei Carraresi...

Elena Borrone è nata un sabato mattina di luglio del 1975, stanca e accaldata ma piuttosto di buon umore. La sua laurea in Scienze Politiche l’ha portata ad occuparsi di progettazione sociale, nella ferma convinzione che un mondo inclusivo e accogliente è possibile. Si innamora della bicicletta per colpa di un piede rotto, quando immobilizzata inizia a leggere L'Avocatt in bicicletta di Brera, Buzzati al Giro d’Italia, le storie di Eddy Merckx, Ottavio Bottecchia, Costante Girardengo e Luigi Malabrocca. Poi il piede guarisce, l’amore per le due ruote no. In sella a Romeo, bici da corsa d’acciaio grigia come la strada che aspettava lei dagli anni ’70, macina chilometri di pura gioia. Le piacciono i numeri dispari, il mare, il vento, pane burro e acciughe, il vino bianco ghiacciato e il cielo terso con le nuvole bianche. Ha una vera vocazione a perdersi ovunque, non ha la TV. Quando non va in bicicletta si occupa della sua gatta, di cause perse o cucina per gli amici. Dal 2017 scrive per il blog dell'Eroica.

Massimo Gerardo Carrese (Thun, Svizzera, 1978), si è laureato all'Orientale di Napoli con una tesi su un gioco fantasiologico di sua ideazione, La ruota del tempo fantastico. Gianni Rodari e la traduzione della fantasia. L'Enciclopedia Treccani Online lo cita per definire il termine 'fantasiologo', grazie ai suoi studi e ricerche su storie e caratteristiche della fantasia e dell’immaginazione. Inventore di giochi e di percorsi interdisciplinari, saggista, musicista, fondatore del “Panassurdismo”, poeta onomaturgo e ludorimico, conduce sul tema della fantasia (facoltà del possibile) e dell’immaginazione (facoltà dell’azione) cicli di conferenze, formazione, lezioni in ambito universitario, scolastico e sociale sul territorio nazionale ed estero. Cultore dell’Oplepo (Opificio di Letteratura Potenziale) e di Enigmistica (anagrammista, con pseudonimo Algernon), è autore di pubblicazioni (prodotte artigianalmente con Ngurzu Edizioni) conservate nelle principali biblioteche, università e centri studi d’Europa, Asia e America. Potete seguirlo su www.fantasiologo.com. Pedalatore convinto, quando possibile: 'immaginario', sempre. Qui, l'intervista in esclusiva per Il Bicicletterario.


Gino Cervi (1964) lavora da trent'anni nel mondo dell'editoria come redattore, progettista e autore. Si è occupato di dizionari ed enciclopedie, di guide turistiche - molte del Touring Club Italiano - e di libri di sport. Per Ediciclo Editore ha ideato la collana di narrativa sportiva Battiti. Per Bolis Edizioni ha curato libri di storie di bicicletta, come Bianchi. Una bicicletta sola al comando, di Daniele Marchesini (2007); Campagnolo. La storia che ha cambiato la bicicletta, di Paolo Facchinetti e Guido P. Rubino (2008); Biciclette italiane. I marchi, gli uomini e le storie, di Guido P. Rubino (2011), Mario Fossati e la storia del giornalismo sportivo in Italia (1945-2010), di Enrico Currò (2018). Sempre per Bolis, dal 2017 è curatore di Genius Loci, collana di "narrativa di luogo". Come autore ha pubblicato, tutti per Bolis Edizioni, Il Giro. Strade, storie, oggetti di un mito (2008, con P. Facchinetti); Mondiali. La Coppa del mondo e i suoi oggetti di culto (2010, con Antonio Gurrado); L'Eroica. La storia, la strada, le bici, i personaggi (2012, con P. Facchinetti, Lorenzo Franzetti e G. Rubino), Campagnolo. Il mito (ancora con Franzetti e Rubino, (2014) e A Second Skin. Santini Maglificio Sportivo (2015). Per Ed.It ha scritto i racconti per ragazzi di Storie a cinque cerchi (2012), mentre per Hoepli, insieme a Sergio Giuntini, ha scritto Milano nello sport (2014), storia illustrata dei luoghi che hanno fatto la storia dello sport nel capoluogo lombardo. È stato tra i fondatori della rivista di cultura ciclistica Cycle! (Ediciclo Editore, 2012-2014), la cui testata continua oggi in edizione franco-svizzera, per i tipi dell'editore Rossolis di Losanna. Per anni ha coordinato un blog di narrazione sportiva, Em bycicleta, sul sito web della Gazzetta dello Sport. Nella primavera del 2018 ha curato e coordinato la collana di 24 volumi La bicicletta, allegati al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport.



Giordano Cioli è nato in Val D'Orcia (Siena), e vive a S.Albino di Montepulciano (SI) con la moglie e le due figlie. Appassionato di storia locale e di ciclismo, ha condotto diverse ricerche e pubblicato articoli e saggi su testate giornalistiche locali e nazionali. E’ corrispondente del Corriere di Siena e di altre testate nazionali. Dal 1994 è Presidente Onorario dell’ACAP (Associazione Culturale Archeologica Poliziana). Nel 2005 è stato nominato Rettore della Contrada di Collazzi per il Bravio delle Botti di Montepulciano (SI). Nel 2006 è stato premiato con la Venere d’argento - dedicata a scrittori e giornalisti - a Montecatini Terme, dal Comitato Nazionale “Vecchie glorie” di ex-ciclisti professionisti. E’ autore e co-autore, tra gli altri, dei seguenti volumi: Primo Volpi, una leggenda nata in Val d’Orcia(Edizioni Donchisciotte, 2001); Ciclismo in terra di Siena – Per nondimenticare (Edizioni Donchisciotte, 2004); Ferdinando Terruzzi, il Redelle seigiorni: da Sesto San Giovanni per conquistare il mondo (Edizioni Blu, 2005). 

Ilde Consales è Professore Associato e titolare della cattedra di Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi Roma Tre. Afferisce al Dipartimento di Studi Umanistici. È autrice di libri e di numerosi saggi apparsi in volumi miscellanei e in riviste scientifiche nazionali e internazionali. Fra i suoi campi di ricerca, si ricordano la sintassi dell’italiano antico e moderno; la dizionaristica e la grammaticografia, l’insegnamento dell’italiano a stranieri, la formazione delle parole; la lingua del teatro del Settecento; la dialettologia con lo studio del romanesco belliano e postbelliano. Svolge, inoltre, un’intensa attività concertistica come soprano solista, con un repertorio che spazia dalla musica rinascimentale alle canzoni rétro del Novecento. Coordina i ed è membro dei Cambristi Roma/AIMA: musicisti che condividono la passione per la musica da camera e si esibiscono in formazioni che vanno dal duo all’ottetto. Scauri è il suo piccolo paradiso e adora percorrerlo in bicicletta.


Carlo Delfino: una sorta di autorità nel campo della storia del ciclismo sportivo, che affiancherà gli altri Giurati per l'edizione speciale Gran Galà del Bicicletterario, 2019/2020. Nato a Varazze (SV), ha avuto la fortuna di veder pedalare Coppi in Riviera. Di professione fa il medico ma è entrato anche nell’organizzazione degli arrivi locali del Giro d’Italia per le edizioni 1997, 2002 e 2005, nonché di Giro della Liguria, Tour Donne, sette edizioni della Varazze-Sanremo di Coppa del Mondo, Giro delle Regioni, Campionato Italiano Femminile, GiroRosa e altro ancora. Nella Gaiole in Chianti de L’Eroica, ha trovato il tempo di appassionarsi alla storia della bicicletta dando alla luce una dozzina di libri sul Ciclismo Eroico e sulla leggenda dei pionieri della strada e della pista. Le sue pubblicazioni, portate a termine con un certosino lavoro di ricerca,  ci hanno consegnato resoconti di epoche, personaggi, corse e specifici episodi, raccontati con intensa passione: un contributo originale al mondo del ciclismo e della bicicletta, in termini di argomenti e immagini d’epoca. Ha collaborato con Stagi, Gregori, Secondino, Pastonesi, Bulfon, Gianni Rossi, Bulbarelli, Rubbi, Brocci, Rovati, Castelnovi, Beppe Conti, Zanenga, Gino Bailo, Petrucci e altri a rievocazioni storiche e pubblicazioni tra cui il prestigioso Calendario di Fausto Coppi. Tra i diversi libri dati alle stampe, ricordiamo Coppi in Riviera ( Grafica D G S., 2002), Cicloeroi. 1891-1914. I pionieri del ciclismo: fatti, episodi, personaggi e fotografie di un’epoca (Collana lL’Eroica, Nuova Immagine Editrice, 2010), I forzati della strada hanno fame - L’alimentazione nel ciclismo eroico. Miti ed evidenze (scritto a quattro mani con Mario Cionfoli, Marcianum Press Venezia, 2011).
 
 
Barbara Fiorio vive a Genova, dove è nata il 1° novembre 1968. Dopo gli studi universitari, si occupa per oltre un decennio di promozione teatrale per alcuni importanti teatri (tra cui Teatro Margherita di Genova, Teatrino di Portofino, Teatro Nazionale di Milano, Politeama Genovese) e, dopo un master in Marketing Communication allo IED, diventa per un altro decennio portavoce del presidente della Provincia di Genova. Oggi scrive romanzi, è docente di comunicazione e tiene laboratori di scrittura creativa e di scrittura ironica. Il suo primo libro, C'era una svolta (Eumeswil), un saggio ironico sulle fiabe classiche, viene pubblicato nel 2009. I suoi libri successivi sono Chanel non fa scarpette di cristallo (Castelvecchi, 2011), Buona Fortuna (Mondadori, 2013) e Qualcosa di vero (Feltrinelli, 2015). Dal 2014 organizza e gestisce il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri, un laboratorio online di scrittura, spin-off del Gruppo di Supporto Fotografi Pigri organizzato dalla fotografa e illustratrice Sara Lando. E' da poco uscito in libreria il suo nuovo romanzo, Vittoria, edito da Feltrinelli, che sta riscuotendo un notevole successo. Qui, una bella chiacchierata che abbiamo fatot con lei...

Lucana di origine, vive a Roma: Maria Genovese è autrice, conduttrice, regista radiofonica e Tecnico Superiore della comunicazione multimediale. Ha lavorato come organizzatrice e curatrice per progetti artistici ed eventi culturali. Si occupa di formazione degli adulti e porta avanti una ricerca personale sul racconto delle arti attraverso la radio. Dal 2015 collabora con Roma Tre Radio, la radio web ufficiale della Terza Università romana: cura e conduce “Dickens” - programma di approfondimento letterario che indaga il mondo delle narrazioni nelle sue varie forme - nonché “Dietro Le Quinte”, poi diventato 'Ibsen', programma di approfondimento teatrale. È responsabile del gruppo redazionale del venerdì mattina per “Mainstreaming”, il morning show di Roma Tre Radio. Ama la letteratura, il cinema, leggere poesie, scrivere, giocare a scacchi, cucinare, camminare all’aria aperta con la musica nelle orecchie e mille altre cose, e coltiva una sana passione per le bolle di sapone, che continua a fare e a regalare. Ha avuto in eredità una bicicletta, già usata dai tre fratelli maggiori, con la quale ha sperimentato il senso di libertà per la prima volta - e anche le sue prime cadute. Tornare a pedalare è uno dei suoi grandi desideri.

Giulietta Pagliaccio, marchigiana di nascita e lombarda d'adozione, libera professionista, è stata Presidente FIAB dal 2013 al 2019 (ora Consigliere Nazionale della stessa Onlus) e ciclista urbana da molti più anni (ma alle signore non si chiede l'età). "La bicicletta - ci dice -  è per me, prima di tutto, il più pratico ed efficiente mezzo di trasporto per gli spostamenti quotidiani. Se a questo si aggiungono i tanti vantaggi che ne derivano, dal benessere personale al rispetto dello spazio pubblico passando per l'attenzione alla qualità dell'aria, va da sé che la bicicletta è uno stile di vita e un modello di mobilità di cui non riesco a fare a meno, neanche per le mie vacanze che, da anni, faccio quasi esclusivamente in bici. Se mi guardo indietro, mi dico che la mobilità ciclistica sta veramente cambiando le nostre città e il modo di vivere di molti di noi e un po' di merito me lo prendo anch'io, assieme a FIAB che da quasi 30 anni la promuove in Italia attraverso la sua rete di associazioni e le numerose iniziative". Simpatica e disponibile, oltre che professionale e determinata, è anche una assidua lettrice.

Guido Rubino è specializzato in tecnologia della bicicletta e autore di un frequentato sito web (www.cyclinside.com), ha scritto guide manualistiche all’uso e alla messa a punto della bicicletta da corsa e della mountain bike con la casa editrice Hoepli. Ha pubblicato Biciclette italiane. I marchi, gli uomini, le storie (Bolis Edizioni, 2011), edito anche negli USA; con Paolo Facchinetti è coautore del volume Campagnolo. La storia che ha cambiato la bicicletta (Bolis Edizioni, 2008); con Gino Cervi e Lorenzo Franzetti ha scrittoL’Eroica. La storia, le strade, le bici, i personaggi (Bolis Edizioni, 2012) e Campagnolo, il mito (Bolis Edizioni, 2015). Lavora anche come fotografo nel mondo della biciceltta e non solo.  Qui trovate un'intervista che ci ha rilasciato...

Luca Simeone, napoletano e pedalatore urbano, con la passione per lo sterrato. Cuore diviso tra Mtb e bici da strada. Due figlie ed una piccola creatura, il Napoli Bike Festival, che dirige dal 2012. Cofounder di Bike Tour Napoli, agenzia che offre tour in bici a turisti, ed ispiratore della Bicyle House, la casa del ciclista partenopeo. Quando non pedala, si occupa di innovazione e start up a Città della Scienza. Da maggio 2018 è Presidente del Tavolo per la promozione della mobilità ciclabile del Comune di Napoli. Continua a credere che la bici possa migliorare il mondo e vive felice. Adora le fontanine ed il mare. 



Vincenzo Sparagna, giornalista/rivoluzionario di professione, è stato dal '78 uno dei protagonisti dell'avventura de Il Male. Nel '80 ha fondato, assieme a Stefano Tamburini, Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Filippo Scòzzari e Massimo Mattioli, la rivista Frigidaire, di cui è direttore sin dal primo numero. Ha fondato poi, a Giano nell'Umbria, la Repubblica di Frigolandia. È il progetto-sogno-realtà di una repubblica della fantasia, dell’arte e della creatività, laboratorio di ricerche su nuovi mondi possibili, città multipolare dell’arte malvista. Tra il 1969 e il 1981 si è spostato su e giù per i colli romani esclusivamente in bicicletta. 

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