C'è una sensibile voglia di parlare di bicicletta, anche facendone letteratura.
Il computo totale delle opere giunte alla Segreteria del Premio tocca il numero di 449 scritti, distribuiti nelle sezioni generali di poesia, racconti brevi, miniracconti e aforismi (i VelòScriptum di recentissima introduzione), a loro volta suddivise in tre principali fasce d'età, dalla più giovane alla più matura, perché la bicicletta, in fondo, non ha età.
Tra i dati di questa edizione, si registra la massiccia partecipazione nella categoria degli adulti, e, a onor del vero, una leggera flessione in quella dei più giovani: è qui che si dovrà, probabilmente, lavorare meglio.
Perché sono proprio i bambini e i ragazzi che forse, più di altri, hanno bisogno di essere 'contagiati' delle pratiche lente e virtuose, mentre gli stili di vita proposti dall'orientamento economico globale li spingono verso una velocità della quale si fatica a concepire un punto di arrivo che appaia davvero utile o fruttuoso. Soprattutto quando ormai sono di pubblico dominio il rischio che comporta e i danni che ha già procurato alle nostre vite, all'ambiente che le contiene - e nutre.
Perché, forse, ne ha bisogno il mondo, ne ha necessità il futuro.
Perché sono proprio i bambini e i ragazzi che forse, più di altri, hanno bisogno di essere 'contagiati' delle pratiche lente e virtuose, mentre gli stili di vita proposti dall'orientamento economico globale li spingono verso una velocità della quale si fatica a concepire un punto di arrivo che appaia davvero utile o fruttuoso. Soprattutto quando ormai sono di pubblico dominio il rischio che comporta e i danni che ha già procurato alle nostre vite, all'ambiente che le contiene - e nutre.
Perché, forse, ne ha bisogno il mondo, ne ha necessità il futuro.
Nel taccuino degli appunti, dunque, la parola 'giovanissimi' va sottolineata più volte, evidenziata, ripassata in neretto: valga questa considerazione da pro-memoria per le edizioni future.
Sono state sperimentate aree tematiche più o meno specifiche, attraverso i vari riconoscimenti speciali, posti in essere grazie a importanti collaborazioni, e la risposta dei cicloscrittori di tutta Italia - e oltre - è stata positiva.
Oltre, sì: oltre alle 70 province - dislocate in 17 regioni - hanno fatto sentire la propria voce ben dieci Pesi esteri, con 13 opere. Svizzera, Francia, Regno Unito, Polonia, Croazia, Russia, Belgio, Finlandia, Germania, USA.
A questo numeroso popolo, trasversale e transnazionale, per nulla qualunquista, va il ringraziamento degli organizzatori. Un popolo di cui fanno parte tutti coloro che, a diversissimo titolo, hanno contribuito a far nascere e a diffondere un Premio Letterario unico, devoto, più ancora che dedicato, al mezzo di trasporto più umano che possa mai esistere, al netto dei propri arti inferiori. Autori di ogni dove, membri delle varie 'formazioni' della Giuria, seguaci e simpatizzanti, singole persone o intere aziende, associazioni, comitati, e altri. E altro.
Grazie davvero, a tutti.
A questo numeroso popolo, trasversale e transnazionale, per nulla qualunquista, va il ringraziamento degli organizzatori. Un popolo di cui fanno parte tutti coloro che, a diversissimo titolo, hanno contribuito a far nascere e a diffondere un Premio Letterario unico, devoto, più ancora che dedicato, al mezzo di trasporto più umano che possa mai esistere, al netto dei propri arti inferiori. Autori di ogni dove, membri delle varie 'formazioni' della Giuria, seguaci e simpatizzanti, singole persone o intere aziende, associazioni, comitati, e altri. E altro.
Grazie davvero, a tutti.
Si attende ora la conclusione dei lavori della Giuria, con la certezza che la vittoria sia di tutti - e con la speranza che questa convinzione sia compresa, condivisa.
In ogni ciclista, di qualsiasi stampo, c'è sempre un po' dell'eroe. Un eroe che festeggeremo tutti insieme il 1° e 2 giugno 2018, per riconoscerlo in ognuno di noi.
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