Pemio Nazionale di Poesia e Narrativa dedicato alla Bicicletta e al suo mondo

Emilio Rigatti, Presidente Onorario della Giuria de Il Bicicletterario

Il Co.S.Mo.S. è onorato di presentare...

Emilio Rigatti (Gorizia, 1954)insegnante, scrittore e cicloviaggiatore: un profilo perfetto per rivestire il ruolo di Presidente Onorario de IL BICICLETTERARIO. Lo è dalla II edizione: generosamente si riconferma, con nostro immenso piacere.

E' conosciuto, tra le altre cose, per aver compiuto, nel 2001, un lungo viaggio in bici partendo da Trieste, attraverso i Balcani, per giungere ad Istanbul, in compagnia del giornalista e scrittore Paolo Rumiz e del vignettista Francesco Tullio Altan, sorta di pellegrinaggio a pedali raccontato poi nel libro Tre uomini in bicicletta (Feltrinelli, 2002Premio Albatros per la letteratura di viaggio nel 2002).
Nella sua pubblicazione Minima Pedalia. Viaggi quotidiani in bicicletta e manuale di diserzione automobilistica (Ediciclo, 2004) ci racconta dei piaceri dell'uso quotidiano della bici, e della filosofia ad esso sottesa, raggiungendo lo status di autore cult di riferimento per il ciclismo urbano e la mobilità sostenibile. Storie di pedalate quotidiane lungo il percorso di disintossicazione definitiva dall'automobile, per elevare infine la bicicletta a unico mezzo di locomozione - salvo rarissime eccezioni.
In Yo no soy gringo. Taccuini sudamericani di coincidenze, truffe e piccoli miracoli (Ediciclo, 2005, Premio della Giuria degli studenti Albatros – Letteratura di viaggio), ci narra invece di come sia nata la passione della bicicletta, e non solo di questo, tra gli scenari mozzafiato della catena delle Ande: oltre il reportage, oltre l'autobiografia.
Con Italia fuorirotta. Viaggio a pedali lungo la Penisola del tesoro (Ediciclo, 2006), si torna nel Bel Paese e la lettura ci regala l'affresco di una penisola viva e meravigliosa ricca di tesori tutti da scoprire, lungo itinerari volutamente lontani dalle grandi città d'arte.

Tra i vari titoli a sua firma, vogliamo fare un cenno particolare a proposito di "Se la scuola avesse le ruote", affidandoci alle parole dell'editore (Ediciclo, 2010):

"Cosa accadrebbe se la scuola avesse le ruote? Ce lo racconta Emilio Rigatti in queste divertenti, ma anche commoventi pagine di 'diario di campo' che partono dagli anni Ottanta, quando lui insegnava in uno sperduto paesino della Carnia, a oggi. Ci spiega, attraverso le sue esperienze dirette, come la bicicletta sia uno dei modi migliori per andare in esplorazione del mondo e confrontare ciò che si è studiato nei libri con la realtà, in antitesi alle gite organizzate con l’autobus a noleggio, sorta di mordi e fuggi, Mc Donald delle esperienze.
Rigatti mette le ruote alla scuola, pedala con i suoi alunni tra chiese e musei, parchi e aperta campagna, piccoli villaggi e strade bianche, a caccia di arte, storia e geografia, ma anche di divertimento e piccole disavventure. Insegna ai ragazzi la vita, assaporata lentamente, e a muoversi nel mondo anche senza il navigatore. La sua è una ricetta contro la modernizzazione imperante della scuola che vira verso l’appiattimento e l’omologazione, una pacifica resistenza a pedali, lenta ma continua. Regala consigli e aneddoti gustosi e alla fine del libro propone un vero manuale per provare a ripetere le sue esperienze di professore a pedali."



L'ultima fatica editoriale di Emilio Rigatti è "Ichnusa - Guarire di Sardegna nell'isola di pietra" (Ediciclo, 2017), resoconto del suo cicloviaggio in quest'isola dalle mille ricchezze e particolarità, ben più di un semplice diario: è la riscoperta di una 'condizione', quella di 'straniero', nell'accezione più bella del termine, nel suo significato più profondo e aperto, costruttivo, umano. L'autore ed Ediciclo hanno acconsentito alla pubblicazione delle sue pagine introduttive su 'La Penna e la Bici', raccolta antologica della terza edizione de Il Bicicletterario, con nostro immenso piacere.
Un libro da vivere per l'intensità dello sguardo e di quanto esso coglie, e non soltanto per chi ama la bicicletta. Ma non è un caso che sia proprio questo il mezzo che ha disegnato gli itinerari sulla terra dura di Sardegna. Leggere per credere...

Qui, una sua intervista per RSI, la radiotelevisione svizzera.


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